Il primo crash test della Polestar 2

Nel laboratorio per i crash test si procede all'installazione di una piscina.

Crash test of a Polestar car inside a warehouse.

Sembrerà strano, ma la verità è che, per il laboratorio per i crash test, una piscina di grandi dimensioni è importante. Anzi, è essenziale. L'aumento del numero di veicoli elettrici in circolazione implica anche l'aumento dei crash test sugli stessi. Dobbiamo essere pronti per ogni eventualità.

Fortunatamente, nel primo crash test della Polestar 2 non si sono verificati problemi. In questo test abbiamo simulato uno scontro con deviazione anteriore/leggera sovrapposizione, il che significa che l'impatto è stato assorbito dal 25% della parte anteriore dell'auto (misurato dal centro verso l'esterno). L'auto di prova, con una combinazione di colori degna di Lil Pump, è stata lanciata a 64 km/h verso l'ostacolo, con un manichino dotato di 70 sensori al volante.

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Ed è andato tutto alla grande. Gli ingegneri e gli analisti hanno individuato alcuni fattori fondamentali per la riuscita di questo test:1. La ruota anteriore si è staccata all'inizio, riducendo al minimo l'eventualità di un accumulo strutturale e di deformazioni nell'abitacolo.2. La batteria ne è uscita illesa (anche se, generalmente, questo tipo di collisione non presenta rischi per la batteria).3. Il blocco SPOC* ha tenuto.

Scopri l'installazione, l'impatto e i risultati nella galleria. Se poi le batterie avessero bisogno di un tuffo in piscina, documenteremo il tutto nei minimi particolari.  

*Blocco Severe Partial Offset Crash (Impatto con deviazione parziale grave), costituito da una piccola fascia di metallo su entrambi i lati della parte anteriore del telaio, che consente di mantenere il metallo al di fuori dell'abitacolo in caso di collisione.

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